Cetona è posta nell'estrema propaggine meridionale della provincia di Siena, e quindi negli ultimi palmi di territorio che separano la Toscana dall'Umbria e dal Lazio, che sono davvero ad un passo. Ma senza risentire minimamente degli influssi culturali di queste due regioni, la sua fisionomia urbanistica è quella di un piccolo borgo toscano con i lineamenti disegnati nella pietra e nel cotto. Un aspetto che risalta ancora di più stagliandosi contro il verde dei boschi del Monte Cetona, che fa da quinta al paese. Per l'ambiente ancora intatto il Touring Club Italia ha concesso a Cetona di potersi fregiare della "Bandiera Arancione" e l'Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) ha giustamente inserito Cetona nel novero dei "Borghi più belli d'Italia". E bello è l'intero territorio con un corollario di altri borghi-gioiello come Pienza, Montepulciano, Sarteano, Chiusi. A una manciata di chilometri dall'uscita Chiusi-Chianciano dell'A1, Cetona è anche vicinissima alla stazione ferroviaria posta sulla direttrice Firenze-Roma, città, quest'ultime, che distano circa un'ora e mezza d macchina. E a un'ora di percorrenza ci sono Siena, Perugia, Arezzo, Assisi, Orvieto per cui Cetona si pone come base ideale per conoscere un territorio che ha davvero tanto da offrire.
Restauro Sala SS. Annunziata
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La chiesa della Santissima Annunziata, fu edificata sulla piazza pubblica nella parte bassa del borgo, dove si sviluppò il nuovo abitato quando Cetona fu concessa in feudo dal Granduca alla famiglia Vitelli col titolo di marchesato, nel 1588.
Oggi la facciata ha perso il suo aspetto originario ed è inglobata nelle costruzioni adiacenti. Rimane però il portale cinquecentesco.
La chiesa dell’Annunziata era l'oratorio della compagnia laicale omonima, attiva a Cetona insieme ad un'altra confraternita, sotto il titolo del Santissimo Nome di Gesù, entrambe soppresse da Pietro Leopoldo nel 1785.
Le confraternite avevano scopi devozionali ed erano dedite a vari offici religiosi, ma esercitavano in prevalenza opere di carità: assistenza ai poveri e agli infermi, aiuto ai carcerati e ai pellegrini, seppellimento dei morti, doti alle fanciulle povere. Il resoconto della visita dell’auditore mediceo mons. Gherardini del 1676 ci fornisce qualche dato storico sulla compagnia (ed. Corticelli 1926, p. 35) con la notizia di un inventario di beni del 15 febbraio 1612. Ma la costruzione dell’edificio risale alla fine del Cinquecento, come rivelano alcuni documenti (entrate e uscite dei camerlenghi) dell’archivio storico comunale dove sono citate le maestranze impegnate nei lavori di costruzione dell’altare maggiore, le cui caratteristiche architettoniche e decorative confermano l’appartenenza al tardo secolo sedicesimo.
Da vedere a Cetona
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LA ROCCA
La Rocca che si staglia troneggiando sull'abitato, risale probabilmente al X secolo e costituisce il nucleo più antico di cetona. Durante il XVI secolo, sotto il presidio di Chiappino Vitelli, con l'aggiunta di altri corpi edilizi, venne trasformata in abitazione. Il Corpo di Guardia della Rocca venne costruito dopo il 1500 innanzi all’antica porta del castello che rimase inglobata nella parte interna destra. Da qui, mediante rampa di accesso, si saliva alla piazza. d’armi ed al mastio. In antico il castello era difeso da almeno tre torri, ma gli eventi bellici ed il tempo hanno contribuito a ridurne il numero tanto che oggi ne resta solamente una, in pietra, peraltro molto rimaneggiata con l’aggiunta della copertura. Si tratta dell’antico mastio coronato da apparato a sporgere con beccatelli e da archetti in pietra a caditoie.
Luogo privato non visitabile
Torre del rivellino
Risalente alla metà del XVI secolo era collegata alla terza cinta muraria che proteggeva il borgo di Cetona.
In origine aveva all'apice un orologio a sei ore, oramai non più esistente. "...Per secoli si sono succeduti i custodi di quell’orologio fino a quando nel 1886 per 1200 lire fu deciso di cambiare il quadrante diviso in sei con uno “moderno” da 12 ore, suonante le ore, la replica e le mezze ore. Aveva un solo difetto di origine: il dover essere caricato ogni 24 ore mentre comunemente gli orologi da torre si caricano ogni otto giorni. Deve essere stata quella la maledizione che lo fece “crollare a terra”.
Luogo non visitabile
chiesa della collegiata
Sorta tra il XII e XIII secolo, questa chiesa deve il suo fascino particolare alla compresenza di più stili architettonici. In origine ebbe una sola navata, ma poi fu ampliata nel secolo XVI. Sul lato destro si possono vedere tre finestre in stile gotico e, sotto la prima, si può notare il portale romanico. La facciata risale invece ad epoca rinascimentale. All'interno è possibile ammirare alcuni affreschi del tardo Quattrocento tra i quali spiccano una Madonna con Bambino e un Santo di un artista anonimo e una bellissima Madonna Assunta attribuita alla scuola del Pinturicchio.
piazza garibaldi
Arrivando a Cetona il visitatore ha accesso al borgo da una magnifica piazza di forma rettangolare, oggi dedicata a Giuseppe Garibaldi, realizzata nel XVI secolo da Gian Luigi Vitelli, detto Chiappino, nominato marchese dai Medici. Egli volle costruire un nuovo accesso al borgo medievale dando più respiro all'architettura del luogo, tanto che colpisce il fatto di trovare una piazza così grande in un abitato così piccolo.
Circoscrivono lo spazio alcuni notevoli edifici, quali l'antico Palazzo Vitelli, l'ex chiesa SS. Annunziata, la chiesa San Michele Arcangelo e le Logge.
chiesa di san michele arcangelo
La chiesa risale al 1155 , fu eretta dal vescovo Uberto, che la dedicò ai Santi Michele, Giacomo e Filippo, Quirico e Cecilia. Oggi la chiesa conserva ben poche tracce della sua antichità essendo stata ampliata ed arricchita con l'aggiunta della nuova sagrestia nel 1614 ei presenta piuttosto, forme che ricordano il barocco. La facciata è rimasta incompiuta. All'interno, di pregio, è una statua lignea del 1300 raffigurante la Madonna delle Grazie, conservata nell'altare della navata destra.
Parco terrosi - Villa la vagnola
All'interno del paese di Cetona si trova questa straordinaria villa risalente alla fine del 1700, fortemente voluta dal suo proprietario, il nobile cetonese Terrosi, in occasione delle sue nozze con Maria Antonietta Vagnoli e per dare risalto alla sua casata (la villa è conosciuta infatti sia come Terrosi sia come La Vagnola).
Intorno a questa si estende poi un parco di oltre quindici ettari che ospita alcune attrazioni e abbellimenti come un anfiteatro, con oltre duecento posti a sedere, il Roccolo per la caccia e la Casina Turca con i suoi affreschi.
Quest'ultima si trova su di una terrazza al cui centro sta un obelisco. Da qui si snodano viali chilometrici perfettamente ghiaiati costeggiati da boschetti all'inglese, giardini, orti e terrazzamenti pietrificati di uliveti e lecci così da poter essere paragonato ad un orto botanico tante sono le varietà di piante presenti. All'interno si trovano anche degli scavi archeologici che hanno portato alla luce una tomba etrusca risalente al VII sec a.c. con oggetti e statue appartenenti a questa civiltà.
La villa è oggi di proprietà del famoso stilista Valentino e può essere visitata esclusivamente nelle quattro giornate concordate con i proprietari tra agosto e settembre. Per ulteriori informazioni (date e orari) rivolgersi all'Ufficio Turistico di Cetona.
Villa la Palazzina
Villa settecentesca circondata da un ampio parco e adornata da un giardino pensile all'italiana aperto sulla veduta panoramica sulle colline circostanti. Il giardino formale ospita una collezione di rose e peonie ed è punteggiato da palme. Ai lati, le due limonaie un tempo usate per il ricovero degli agrumi. Attraverso due viali alberati si passa dal giardino al parco, anch'esso di impianto settecentesco, dove dimorano numerosi Pinus pinea, Cupressus sempervirens, Tilia platyphyllos, Arbutus unedo e Laurus, alcuni secolari. Si evidenzia poi un Quercus ilex secolare, avvinghiato al tronco di un Pinus. Tutto il parco offre svariati punti d'osservazione sul paesaggio circostante, aprendosi con viste magnifiche sull'orizzonte.
Una esedra di cipressi si snoda in forma circolare a definire uno spazio a livello superiore da cui si osservano scorci di paesaggio sulla valle che contornano un piccolo Torrino a pianta esagonale, decorato esternamente e internamente con pitture di ispirazione settecentesca.
Nel parco è presente una antica ghiacciaia scavata nel terreno e profonda circa 10 metri, a copertura della quale giace una piramide costruita con blocchi squadrati di travertino. Dai viali paralleli si prosegue verso il bosco misto
con querce, corbezzoli, ginepri, carpini, agrifogli, abeti, cipressi e pini. Il bosco è percorribile grazie a sentieri pedonali di circa 3 mt di larghezza e si estende per circa 40 ettari.
Sono presenti servizi igienici, alimentazione elettrica, acqua e possibilità di parcheggio e locali che possono essere adibiti ad uso magazzino.
Strutture architettoniche
Limonaie
Torre a pianta esagonale
Ghiacciaia
Terrazze
Fontane in pietra
Esedra verde
Viali
palazzo minutelli
Salendo per via Roma si arriva a Palazzo Minutelli realizzato intorno alla metà del XVII secolo e sede del Municipio dal 1873.
Fra le sue particolarità architettoniche i portali e le cornici in travertino, che si distinguono nella facciata. Da notare il terrazzino semicircolare risalente alla fine del XVIII.
Dal 1990, una parte delle sale è occupata dal Museo Civico per la Preistoria del Monte Cetona.
convento s. francesco e romitorio di santa maria in belverde
Allontanandoci dall'abitato e dirigendoci verso la strada che costeggia la montagna, troviamo il convento di San Francesco, risalwente al 1212 immerso in una suggestiva cornice naturale.
Da non perdere anche il Romitorio di Santa Maria in Belverde e l'annessa chiesa su due livelli, divisa in tre oratori. All'interno sono presenti pregevoli affreschi della seconda metà del XIV secolo. Le due strutture sono oggi sede della "Comunità Mondo X".
piazze
La frazione, da sempre legata alle vicende del borgo di Camporsevoli, dovrebbe il suo nome alle "piazze" in cui i carbonari cuocevano il carbone. Il piccolo centro vanta una chiesa risalente al secolo XVI intitolata a San Lazzaro, oggi sede di un'associazione civica e un bel monumento dedicato ai caduti della Prima Guerra Mondiale.
camporsevoli
Una punta rocciosa si staglia contro il cielo, in Toscana, quasi al centro d'Italia, dove ancora oggi sorge un palazzo imponente: chi mai sospetterebbe che in ere lontanissime, così lontano dalla costa, questo sia stato un fondale marino? Eppure i tanti reperti fossili, conchiglie e concrezioniche affiorano dal terreno un po' ovunque, testimoniano le vicissitudini geologiche del posto.
Camporsevoli è da sempre stato considerato un sito strategico, un punto di avvistamento privilegiato e anche un luogo di ottima vivibilità rispetto alla sottostante Val di Chiana, in altri tempi palude malsana.
Oggi è un piccolissimo borgo fortificato che mantiene perfettamente visibili i tratti di castello difensivo ma la sua storia è molto più antica visto che già 2500 anni fa qui era un importante insediamento etrusco, come testimoniano un'infinità di reperti venuti alla luce durante le tante campagne di scavo dell'800.
Luogo privato non visitabile
museo civico per la preistoria
vedi l'apposita sezione dedicata all'interno di questo sito. Mueso Preistorico e Parco Naturalistico di Belverde
monte cetona
Il Monte Cetona, quello che qui tutti comunemente chiamano la Montagna, con i suoi 1148 metri rappresenta la vetta più alta della Val di Chiana. Alle sue spalle, vicinissimo in linea d'aria, è sovrastato solamente dal Monte Amiata. Ma quest'ultima è davvero un'altra montagna con un'altra storia e altre tradizioni.
Il Cetona si erge come un cono vistosamente gibboso nel versante nord-occidentale, si presenta con una dorsale lunghissima, le cui pendici iniziano a San Casciano dei Bagni per terminare quasi a Pienza, impugnando così il paesaggio della Val di Chiana e anche di buona parte della Val d'Orcia. E il fiume Orcia è proprio figlio di questa montagna. La forma del monte in passato ha fatto ipotizzare che fosse un antico vulcano ormai spento, o almeno in stato di tranquilla sonnolenza, ma questa teoria è stata ormai sepolta dai moderni rilievi che ne hanno evidenziato origini geologiche completamente diverse. La natura in questo territorio è la vera padrona, testimonianza ne è una fauna e una flora ricchissima. Volpi, tassi, cervidi, poiane e altri rapaci, istrici, cinghiali e sicuramente qualche timida famiglia di lupi, vi albergano quasi indisturbati.
Per tutto questo il Monte Cetona è un luogo da visitare, a piedi, a cavallo o in mountain bike, con profondo rispetto seguendo i tanti sentieri che si snodano, avvolgendone i fianchi, per chilometri, attraverso boschi fittissimi di querce e roverelle.