Itinerario 9
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- Categoria: itinerari Cetona
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piazze e camporsevoli
Le prime notizie riguardanti il paese di Piazze risalgono al XVI secolo, allorché Donna Vittoria di Anton Maria Piccolomini vi fece erigere una Cappella dedicata a San Lazzaro. Il territorio e la Cappella all'epoca appartenevano alla giurisdizione del Castello di Camporsevoli e ne seguirono le sorti fino al 1808, quando con decreto del Governo napoleonico, avvenne l'annessione al Comune di Cetona. Attraversato il paese, prima di uscire dall'abitato, sulla destra si incontra la deviazione per Camporsevoli. La strada asfaltata per pochi chilometri diventa, poi, a sterro e sale sul ripido colle costeggiata da cipressi fino a raggiungere il caratteristico borgo di Camporsevoli. L'origine di questo abitato è riconducibile ad un insediamento etrusco che dovette sorgere nelle vicinanze. Le prime notizie certe sono rintracciabili in un atto di confinazione redatto ai tempi di Federico Barbarossa.
Camporsevoli appartenne all'antica famiglia dei Conti Farolfingi. Negli anni 1232-1235 il castello di "Camporseldule" fu teatro di un'aspra contesa per il suo possesso fra Siena e Orvieto, conclusasi a favore di quest'ultima, grazie all'intervento di Firenze. Rimasto nella sfera d'influenza del comune umbro, almeno fino al 1300, Camporsevoli divenne feudo della nobile famiglia di Montemarte fino a quando, coinvolto nelle lotte intestine in seno alle famiglie orvietane, nel 1352 fu assalito e distrutto dalle truppe ghibelline del Prefetto di Vico che ne abbatterono le mura. Passato in mano ai Visconti di Campiglia, nel 1432, dopo aver subito ripetuti assalti e danni da parte di truppe senesi, il castello divenne proprietà della famiglia Piccolomini: Papa Pio II ne fece dono ai propri nipoti Giacomo ed Andrea che nel 1464 lo alienarono alla Repubblica di Siena. Nel 1559 dopo la caduta della libera Repubblica di Siena, i Medici misero le mani sul castello suscitando le rimostranze del Papa. Dopo lunghi contrasti ottennero il castello con il titolo di Vicari Apostolici, ma sorsero nuovi diverbi con i Malaspina che accampavano diritti sulla metà del feudo. Detti diritti vennero ceduti dai Malaspina alla Granduchessa Maria Maddalena d'Austria che, a sua volta, li passò al nobile fiorentino Niccolò Giugni al quale, finalmente, nel 1630, Ferdinando II concesse l'intero feudo. Con la soppressione napoleonica dei feudi, Camporsevoli venne dapprima accorpato a San Casciano dei Bagni e poi a Cetona. Oggi dell'antico castello restano solo alcuni tratti di mura e la porta di accesso, mentre il corpo centrale del fabbricato è stato rimpiazzato da una villa. A ridosso della villa è la Chiesaa dei Santa Maria e Giovanni. Questa venne edificata dai Piccolomini nel 1500. Il campanile a forma di torre merlata è stato costruito nel XX secolo.
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