Itinerario 4
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il quartiere settecentesco
Spostandoci verso destra a fianco dell'edificio delle Logge, Piazza Garibaldi si allarga con una piccola salita sbarrata alla sommità dalla Fonte Pubblica, realizzata anch'essa da Chiappino Vitelli. Siamo al Cuculuzzo, un rione sorto attorno al 1600 alle spalle della nuova piazza Vitelli. In principio erano solo povere casupole, po, nel 1750 il nobile cetonese Salustio Terrosi, iniziò la costruzione del proprio palazzo demolendo una serie di casalini. Volendo dare un riferimento di prestigio alla propria casta, il Terrosi fece costruire una villa ed un parco d'oltre quindici ettari.
Itinerario 3
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dall'arco del brugi a piazza garibaldi
Ripreso il cammino e costeggiata la Collegiata troviamo, subito attaccato alla sacrestia, un palazzo con stemma sul portone. In antico vi era la prepositura, cioè una sorta di convitto ove vivevano i religiosi a cui era affidata la Chiesa di Santo Stefano. Oltrepassato il Vicolo del forno incontriamo l'antica sede di una congregazione. Il portalino e le finestre hanno cornici in travertino e sull'architrave della riquadratura di una porta, oggi richiusa, è inciso il motto "Fides" ed una data, 1563. Oltrepassato l'arco "del nano" o del Brugi, a ricordo della famiglia che vi abitava in antico, la strada si biforca. A sinistra inizia una rapida salita, l'antica costa di Santo Stefano, mentre a destra si scende verso la parte più antica di Cetona, il Borgo (vedi Itinerario 5). Salendo verso i castello, segnaliamo a destra, prima della curva, l'antico vicolo dell'amore. Giunti quasi in cima alla salita, a sinistra si apre un delizioso cortile. Era la residenza del Capitano Tosoni il cui stemma campeggia ancora nella chiave di volta dell'arco.
itinerario 2
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dal rivellino alla chiesa collegiata
Lasciataci alle spalle Piazza Garibaldi iniziamo il nostro itinerario all'interno dell'antico abitato. La lunga discesa che incontriamo a destra, "Via delle Carbonaie", era l'antica strada di accesso al paese. Il nome le deriva dai fossati difensivi, che circondavano le mura e nei quali, in caso di attacco, venivano lanciate sugli assalitori facsine incendiate che lasciando sul terreno il legno combusto, conferivano loro l'aspetto di carbonaie. Le antiche mura di Cetona hanno un tracciato irregolare ed incompleto e sfruttano le asperità naturali offerte dal ripido pianoro su cui sorge il paese. Il punto più debole del sistema difensivo era quello presso cui ci troviamo adesso, nel quale le pendici della collina decrescono fino a formare una rampa naturale sulla quale è stata ricavata la strada d'accesso per salure al castello.
Itinerario 1
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la piazza garibaldi
tragitto da compiere a piedi
La prima sorpresa per chiunque arrivi a Cetona è trovare un piccolo paese di provincia con una piazza così grande: Piazza Garibaldi è il sogno di un uomo: Gian Luigi Vitelli detto Chiappino. Nominato Marchese di Cetona da Cosimo I dei Medici, Chiappino, vestiti i panni del buon governatore s'apprestò "a provvedere alle faccende pubbliche et private". Tra i primi atti compiuti fece una revisione dei libri delle Compagnie Laicali di Cetona accorgendosi che Donna Antea Cioli, morendo nel 1555, aveva lasciato molti suoi beni per l'edificazione di un Monastero di Monache ma che di tale edificio, a distanza di 5 anni, non s'era posta nemmeno la prima pietra. Decise allora di erigerlo egli stesso. Il terreno c'era, faceva parte del lascito, "un pezzo di terra a Campo Contile.